Donne e Guerra

Parte la stagione 2019 degli spettacoli classici al teatro greco di Siracusa. L’insensatezza della guerra che colpisce il debole, che trasforma in dolore le paure di chi, incapace di ragionare, vede nel sopruso e nel male l’illusione di trovare nel conflitto bellicoso la soluzione dei problemi

Il tema della violenza sugli inermi civili, donne e bambini, l’uso della propaganda per giustificare comportamenti sociali malevoli usati ad arte per demonizzare l’avversario politico e per acquisire posizioni di potere rappresenta il filo conduttore del ciclo di spettacoli classici in programma al teatro greco di Siracusa in questa 55esima stagione teatrale che ha preso il via giovedì 9 maggio e prosegue fino a lunedì 22 luglio 2019.

Tre produzioni di valore della letteratura greca e tre registi impegnati, alla sua prima esperienza al teatro greco di Siracusa, “Elena” di Euripide diretta dal torinese Davide Livermore, “Le Troiane” di Euripide diretta dalla francese Muriel Mayette e “Lisistrata” di Aristofane diretta dal genovese Tullio Solenghi, sviluppano il tema “Donne e Guerra” che la fondazione INDA – Istituto Nazionale del Dramma Antico, diretto da Antonio Calbi, ha inteso portare avanti.

Tre impianti scenografici diversi, non solo nel suo aspetto scenico e tecnologico, quanto invece nella sensibilità trasposizionale del messaggio che individua nella donna l’icona del dolore e nel trauma civile il risultato di un agire umano capace molto spesso di essere irragionevolmente violento sull’essere e sulla natura.

La contemporaneità del tema della guerra traumatizzante che,ora come allora, è portatrice di lutti e disperazione e quello della pietà che ne deriva e che diventa, così come se ne desume dal testo tragico, lezione universale ed insegnamento di vita.

Interessante il progetto scenico nelle “Troiane” a firma dell’architetto Stefano Boeri fatto di tronchi d’albero sradicati dalla violenza del vento ciclonico che, nello scorso mese di ottobre, ha distrutto il bosco della Carnia, nel Friuli Venezia Giulia, per raccontare il dolore che la guerra ha causato sulle donne troiane per la perdita degli affetti più carico me i figli, per la fuga senza dimora, per il dramma della povertà.

Nella “Elena” del regista Davide Livermore l’acqua che si muove diventa funzionale allo sviluppo scenico della tragedia di Euripide ed un modo originale di leggerla. Qui l’acqua diventa oblio e avversione per la guerra. Elena, nel suo ruolo di donna, diventa la bellezza che causa la guerra di Troia ma al tempo stesso l’oblio di quella realtà che non vuole: la guerra e il suo orrore. Ma l’acqua è anche la contemporaneità della tragedia umana che divora e affoga i naufraghi e che trasforma in tragedia le speranze di una vita migliore.

Ad interpretare le donne nelle tragedie di Euripide sono Laura Marinoni nel suo doppio ruolo di “Elena”, Maddalena Crippa che interpreta Ecuba nelle “Troiane” ed Elisabetta Pozzi nella “lisistarata” la donna che si allea con tutte le donne greche per mettere fine alla guerra, negando il letto ai rispettivi mariti.

Due eventi chiuderanno il cartellone della stagione teatrale:Luca Zingaretti che il primo luglio leggerà “La Sirena” dal racconto “Lighea”di Tommasi di Lampedusa, e il 25 luglio un concerto del musicista Ludovico Einaudi.   

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