Parte il 73° Festival della Canzone Italiana

Una standing ovation per Mattarella e per l’istrionico mattatore Premio Oscar Roberto Benigni. Fischi per l’isterismo di Blanco che prende a calci i vasi ed i fiori sul palco. L’influencer Chiara Ferragni indossa la stola con la scritta “Pensati Libera”.

Un debutto alla grande per ascolti, contenuti istituzionali, idealità ed espressività sonora è stato l’avvio della prima serata del Festival di Sanremo che, con i suoi 10.757.000 spettatori, ha conseguito uno share pari al 62,4% superando del 7,7% quello conseguito lo scorso anno che è stato pari al 54,7%.

La presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e l’inno di Mameli, cantato da Gianni Morandi, hanno dato un tono di istituzionalità maggiore alla serata.

Il monologo dell’istrione Roberto Benigni che è riuscito, con il suo turbinio di gesti, ad attirare l’attenzione del pubblico sulla ricorrenza dei 75 anni della Costituzione Italiana declamando i contenuti del suo 21esimo articolo che recita “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero”.

Da queste parole che inneggiano alla libertà di espressione e alla dignità dell’uomo e che definisce la Costituzione “un’opera d’arte” Benigni si muove per sottolineare come “In Paesi molto vicini a noi gli oppositori vengono carcerati e incatenati, solo perché mostrano il volto o i capelli, o perché ballano e cantano. Quanto è meraviglioso e straordinario che in Italia tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero. Ce lo dobbiamo ricordare. La cosa migliore per il futuro è ricordarsi di avere il passato bene presente”.

Altra citazione importante è stata quella riferita all’articolo 11 della Costituzione che recita: ”L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.”

Questa declamazione gli fornisce l’occasione per affrontare il tema della guerra e del sangue che scorre a Kiev ed a Teheran, scatenando un boato nel pubblico. Un modo per sottolineare se tutte le nazioni avessero “ripudiato la guerra” “non avremmo assistito ad un Paese che invade l’altro” come purtroppo succede ora anche vicino a noi.

Al monologo di Benigni è seguito quello di Chiara Ferragni orientato sul sessismo e sulla violenza sulle donne.

Meno interessante è stato invece l’atteggiamento di Blanco che ha smesso di cantare il suo brano “L’isola delle Rose” per una questione tecnica e, da isterico, si è scagliato contro i vasi e le rose che ornavano il palco dell’Ariston.

Quindi sono seguiti i primi 14 cantanti in gara e la prima classifica delle 14 canzoni che sono state cantate e che tengono conto solamente del voto della sala stampa:

  1. Marco Mengoni – “Due vite”
  2. Elodie – “Due”
  3. Coma_Cose – “L’addio”
  4. Ultimo – “Alba”
  5. Leo Gassmann – “Terzo cuore”
  6. Mara Sattei – “Duemilaminuti”
  7. Colla Zio – “Non mi va”
  8. I Cugini di Campagna – “Lettera 22”
  9. Mr. Rain – “Supereroi”
  10. Gianluca Grignani – “Quando ti manca il fiato”
  11. Ariete – “Mare di guai”
  12. Gianmaria – “Mostro”
  13. Olly – “Polvere”
  14. Anna Oxa – “Sali (Canto dell’anima)”

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