La commissione ONU sul clima rinnova il monito ai governi che inquinano per salvare la terra

Il surriscaldamento del pianeta sta causando l’innalzamento del livello dei mari, lo scioglimento dei ghiacciai e lo spostamento di ambiente da parte di molte specie alla ricerca di quello più adatto alla loro vita.

Il rapporto della speciale commissione ONU sul clima, il terzo diramato nel 2019, diventa un monito all’indifferenza di quei governi che risultano incapaci a trovare politiche idonee a salvaguardare l’ambiente.
Questo rapporto, sintesi dei dati rilevati nel corso degli ultimi anni dagli scienziati e ricercatori che compongono la speciale commissione IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) dell’ONU, fa il punto sull’equilibrio che sta venendo a mancare nell’atmosfera relativamente ai gas che la compongono.
Sappiamo infatti che la superficie terrestre si trova immessa nell’aria formata, in percentuali differenti, da gas come l’anidride carbonica (CO2), il metano (CH4), il protossido azoto (N2O), l’ozono (O3), il vapore acqueo e gli alocarburi gas refrigeranti (CloroFluoroCarburi CFC, IdroCloroFluoroCarburi HCFC, gas fluorurati HFC) trattenuti intorno alla terra dalla forza di gravità.
Alcune delle attività svolte dall’uomo come l’uso di combustibili fossili (petrolio, carbone, ecc.) che emettono nell’aria anidride carbonica (CO2), lo smaltimento dei rifiuti che producono metano (CH4), l’uso di fertilizzanti in agricoltura che generano protossido di azoto (N2O), stanno disturbando l’equilibrio di gas atmosferico causandone l’inquinamento e l’intensificazione dell’effetto serra.
In questo modo alcune delle funzioni svolte dall’atmosfera come la regolazione della temperatura media terrestre, la regolata propagazione della energia radiante emessa dal Sole, il mantenimento regolare dell’evapotraspirazione tra terreno ed aria e, indirettamente, la sua influenza sull’umidità atmosferica causando il movimento delle masse d’aria e le precipitazioni, ecc. stanno venendo meno in rapporto proporzionale alla presenza dei gas serra.
L’aumento della temperatura delle acque degli oceani a causa dell’assorbimento dei gas serra causa lo scioglimento dei ghiacciai che a loro volta fondendosi rilasciano il metano che prima risultava intrappolato dai ghiacciai e ciò determina ulteriormente il riscaldamento della terra.
Se da una lato i gas serra vengono per buona parte assorbiti dagli oceani dall’altro questi, in misura più eccessiva, vanno a modificare la composizione chimica dell’acqua e il favoreggiamento della loro acidificazione.
Il monito degli scienziati che si ricava dal rapporto della commissione ONU sul clima è proprio sull’azione dell’attività umana che deve essere mirata a ridurre l’effetto negativo dei gas serra attraverso la rivisitazione delle sue attività. Solo in questo modo si può correggere l’aumento della temperatura delle acque degli oceani, lo scioglimento dei ghiacciai, i sommovimenti climatici e lo spostamento di molte specie che disperatamente vanno alla ricerca di un ambiente di vita più adeguato alla loro sopravvivenza.
L’obiettivo da raggiungere, dicono gli scienziati della Commissione ONU sul clima è di ridurre del 45 per cento le emissioni di anidride carbonica, rispetto agli attuali livelli, entro il 2030.
I governi saranno in condizione di rispettare questo obiettivo? Speriamo di sì.

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