Il Borgo di Bitti

Piccolo comune montano della Barbagia il borgo di Bitti è collocato in una valle circondata dai colli di Sant’Elia, Monte Bannitu e Buon Cammino.

La sua posizione territoriale, all’interno del parco naturale regionale di Tepilora, Sant’Anna e Rio Posada, è particolarmente interessante sia per la presenza di foreste storiche della Sardegna Sos Littos ricche di alberi di leccio, ginepro, sughera sia per la presenza di una vegetazione autoctona come corbezzolo, erica arborea, cisto, lavanda, fillirea angustifolia, sparzio spinoso, mirto e lentisco, tipici della macchia mediterranea.

All’interno di questo polmone verde si rifugiano daini, cinghiali, volpi, gatti selvatici, mufloni,  il falco pellegrino, lo sparviero, la poiana, la pernice sarda e molti altri animali.Risultato immagini per bitti sardegna

Il parco naturale regionale di Tepilora, Sant’Anna e Rio Posada, esteso 7.877,81 ha, fu istituito nel 2014 e, per il suo ecosistema strettamente protetto ed un’organizzazione territoriale capace di coniugare lo sviluppo ecosostenibile umano e socio-culturale con un’azione protettiva del paesaggio e del suo ecosistema, ha ottenuto il 14 giugno 2017 da parte dell’UNESCO il riconoscimento di riserva della biosfera.

Il suo centro storico, a forma di anfiteatro, si è sviluppato attorno ad un nucleo storico al cui centro è la Chiesa di S. Giorgio, patrono del Borgo, ed è formato da vicoli, archi, caratteristiche costruzioni di pietra ed interessanti icone votive.

Interessanti sono le sculture granitiche modellate dal vento ed incastonate tra dirupi e macchie profumate di rosmarino e lavanda, la cascata di S’Illiorai all’interno della foresta di Crastazza vicino Bitti, il sito archeologico di Romanzescu, a circa 13 chilometri dal borgo, le Tombe di Giganti di Guore e di Solle, e il santuario dedicato alla Madonna del Miracolo.Risultato immagini per bitti sardegna

Peculiarità del borgo sono le Chiese, circa 20, e la tradizione del canto a tenore, canto polifonico tipico della Barbagia e della cultura pastorale Sarda, riconosciuto come Patrimonio Immateriale Unesco, eseguito dal gruppo musicale i Tenores di Bitti.

Da vedere il Museo della Civiltà Contadina e Pastorale nel quartiere di Monte Mannu, un vero viaggio nella memoria e nel passato di Bitti, il Museo del Canto a Tenores, assurto a scuola per lo studio della polifonia della Sardegna Centrale da parte di cantori ed appassionati del canto tradizionale sardo.    

Da gustare i formaggi pecorini e caprini, il pane carasau, la salsiccia e piatti tipici come il cinghiale alla montagnina, la pecora bollita, i malloreddus (gnocchetti sardi conditi con sugo di pomodoro e salsiccia), i culunzones (pasta ripiena di spinaci e formaggio fresco sardo), i puligioni (pasta di farina sarda ripiena di ricotta fresca) ed i vini Cannonau, Mandrolisai e Nuragus.

Feste tradizionali nel calendario di Bitti sono: la festa di S. Antonio Abate che si celebra il 16 gennaio, i riti della Settimana Santa, la festa di San Giorgio Martire il 23 aprile, il “Su Nenneddu” che si svolge dal 26 dicembre al 6 gennaio.

PER INFO 

Associazione Borghi Autentici d’Italia: www.borghiautenticiditalia.it

Comune di Bitti: www.comune.bitti.nu.it

Museo della civiltà contadina e pastorale: www.sardegnaturismo.it/it/esplora/museo-della-civilta-contadina-e-pastorale

Museo multimediale del canto tenore: www.sardegnaturismo.it/it/esplora/museo-multimediale-del-canto-tenore

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