Aree UNESCO di biodiversità (MAB) in Italia

E’ il programma scientifico intergovernativo che l’UNESCO ha avviato, a partire dal 1971, per promuovere sui territori i metodi e le pratiche di lavoro e di produzione mirati a sviluppare l’economia del territorio in uno al rispetto dell’ambiente e del suo ecosistema.

Ad oggi sono 701 le aree che l’UNESCO ha individuato in 124 Paesi del mondo ed iscritte nel registro come Riserva della Biosfera.

Questa non è altro che un ambiente naturale terrestre, marino e costiero in cui diventa possibile mantenere inalterato l’equilibrio biologico degli organismi viventi e dei sistemi ecologici in cui essi vivono ivi compresa la diversità a livello di patrimonio genetico tra un individuo e l’altro, nell’ambito di una singola specie o di una singola popolazione, o specifico, cioè tra varietà di specie in un determinato habitat, o  ecosistemico, cioè tra habitat naturali e comunità in un processo di interazione fra loro e l’ambiente non vivente.

La biodiversità non è un processo ininfluente né sulla vita dell’uomo né tanto meno sui processi produttivi ed economici che vi si attivano all’interno dell’ambiente in cui l’uomo vive ed opera.

Per questo motivo è necessario mantenere un equilibrio di biodiversità all’interno dell’ambiente naturale. La prevalenza di un elemento rispetto ad un altro può causare non solamente una disarmonia tra l’uomo, il mondo animale e vegetale, ma un effetto negativo nei rapporti tra i vari esseri viventi e all’interno di quelle interrelazioni che si instaurano tra essi stessi e che si traducono nei processi di connivenza, di produzione e di sviluppo economico.

L’immissione sul territorio di nuove specie animali come predatori o grossi mammiferi, il disboscamento di aree o la distruzione del manto vegetale, l’autorizzazione incontrollata di una caccia indiscriminata o altro diventano elementi che possono rompere l’equilibrio di biodiversità dell’ambiente.

In Italia, soprattutto nel mondo agricolo, si mira a mantenere questo equilibrio per conservare la specificità produttiva dei vitigni e quindi del vino, quella dei microrganismi di alcune grotte per alcuni formaggi, quella genetica per i lieviti per il mantenimento del sapore dei prodotti lievitati o fermentati, quella biologica che consente a diverse specie di adattarsi alle varie condizioni climatiche, quella ecologica e paesaggistica di orientamento nelle scelte turistiche.

Motivi tutti che continuano a spingere i governanti e le popolazioni delle singole aree a sviluppare politiche di sostenibilità della biodiversità ambientale mirati a conservare le caratteristiche dell’ecosistema dell’area. Un patto rigoroso tra il mondo produttivo del territorio, la popolazione ed i suoi governanti.

Non a caso l’Italia è tra i vari paesi europei quella più ricca di aree in cui si conserva la biodiversità ed in cui esistono diverse varietà geomorfologiche, microclimatiche e vegetazionali anche in virtù dei fattori storici e culturali che nel tempo li hanno determinati.

Queste sono le aree che l’UNESCO ha riconosciuto in Italia come riserve della biosfera  

  • Riserva naturale Collemeluccio e riserva naturale Montedimezzo (Molise) 1977
  • Circeo (Lazio) 1977
  • Miramare (Friuli Venezia Giulia) 1979
  • Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano (Campania) 1997
  • Somma-Vesuvio e Miglio d’Oro (Campania) 1997
  • Riserva della Biosfera MAB “Ticino Val Grande Verbano” (Lombardia/Piemonte) prima designazione nel 2002 come Valle del Ticino, estensione nel 2018
  • Parco Nazionale Arcipelago Toscano (Toscana) 2003
  • Riserva della Biosfera “Selve costiere di Toscana” (Toscana) 2004
  • Area della Biosfera del Monviso (Piemonte) 2013
  • Riserva della Biosfera della Sila (Calabria) 2014
  • Appennino Tosco-Emiliano (Toscana – Emilia) 2015
  • Alpi Ledrensi e Judicaria – dalle Dolomiti al Garda (Trentino-Alto Adige) 2015
  • Delta del Po (Emilia Romagna – Veneto) 2015
  • Parco “Po e Collina Torinese” (Piemonte) 2016
  • Tepilora, Rio Posada e Montalbo (Sardegna) 2017
  • Valle Camonica-Alto Sebino  (Lombardia) (2018)
  • Riserva del Monte Peglia  (Umbria) (2018)
  • Riserva della Biosfera del Po Grande (2019)
  • Riserva della Biosfera delle Alpi Giulie (2019)

Fonte: TerraGlobale.it

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