A Chernobyl gli incendi nelle foreste ai margini della zona rossa alimentano una nube tossica che potrebbe essere pericolosa per l’Europa

Tre incendi, uno a circa 70 km a ovest della centrale nucleare che interessa un’area di circa 25 km, un altro, sempre a ovest, più vicino alla zona di esclusione a circa 30 km, un altro ancora posto a circa 2 km, stanno creando una nube tossica che oltre ad investire Kiev si sta muovendo a seconda del vento su tutta l’Europa.

L’incendio iniziato il 4 aprile continua a divampare a nord dell’Ucraina proprio intorno all’ex centrale nucleare e ad allarmare i circa mille vigili del fuoco che si stanno prodigando a bloccare l’incendio. Purtroppo il vento, che continua a soffiare nella zona alimentando i focolai non completamente spenti, continua ad allarmare il governo ed i vigili del fuoco che non sono riusciti a spegnere pienamente l’incendio.

I dati sull’ambiente rilevati dall’IRSN (Istituto di radioprotezione e sicurezza nucleare) rilevano che i livelli di radioattività previsti in Francia sono estremamente bassi e quindi di valore insignificante.

Secondo le autorità Ucraine gli incendi nell’area vicino alla centrale sono sotto controllo.

Secondo gli esperti di radiazioni di Greenpeace invece qualsiasi esposizione all’inalazione di aria con un alto contenuto di radionuclidi aumenta il rischio di cancro e altre malattie.

Certamente la situazione pur non essendo ancora allarmante è da attenzionare con tutte le cautele possibili soprattutto in un periodo come quello che stiamo attraversando in cui la pandemia da coronavirus sta causando lutti e difficoltà nel sistema sanitario dei singoli stati.

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