I teatri della città si riempiono con “Remember the Future”.
“Remember the Future” continua questa settimana con appuntamenti pensati per animare i teatri della città.
Si inizia oggi (martedì 22 febbraio), alle 19, al Gran Teatro La Fenice che sarà protagonista dell’opera “Le baruffe”, una prima rappresentazione assoluta, su libretto di Damiano Michieletto e Giorgio Battistelli, che vede cinque recite in programma (giovedì 24, sabato 26 e il 2 e 4 marzo). L’opera, ambientata a Chioggia, vede protagonisti i pescatori del centro lagunare ed è stata messa in musica da Giorgio Battistelli – Leone d’oro alla carriera alla Biennale Musica 2022 e già vincitore del Premio Abbiati 2018 per Richard III allestito dalla Fenice – per uno spettacolo con l’Orchestra e il Coro diretti da Enrico Calesso, la regia di Michieletto, le scene di Paolo Fantin e i costumi di Carla Teti.
Mercoledì 23 febbraio, alle 18.30, all’Auditorium M9 sarà rappresentato lo spettacolo “La donna del fuoco: Marietta Barovier pioniera delle perle veneziane”, che racconta la storia della prima donna imprenditrice Marietta Barovier, artista, sperimentatrice e pioniera dell’arte delle perle di vetro veneziane. Lo spettacolo spazia tra presente e passato, mettendo a confronto la vita e i mestieri nelle antiche fornaci, rispetto a quelle odierne; si racconta come a quei tempi fosse necessario procurarsi e lavorare le materie prime e quali fossero i procedimenti per la creazione del vetro e dei colori. Sperimentazioni e ricerche cui Marietta Barovier, dedicò con determinazione tutta la sua vita. Replica domenica 27 alle 18.30 al teatro l’Avogaria.
Al Teatro Goldoni, sempre mercoledì, alle 20.30, andrà invece in scena “Ramona”, la tragica storia d’amore tra due treni per regalare un mondo di figure animate e marionette misteriosamente umane. Ambientata in una piccola stazione ferroviaria del Caucaso, Ramona è una locomotiva capace di muoversi per soli 300 metri per volta, è in attesa del ritorno dell’eroico Ermon, una locomotiva partita per un lungo viaggio verso la Siberia. La loro separazione dura prima mesi, poi lunghi anni che gli eroi affrontano distanti l’uno dall’altra nella buona e nella cattiva sorte fino a quando un circo itinerante non arriva in città e la vita di Ramona cambia per sempre. Lo spettacolo si replica giovedì 24 alle 20.30.
Giovedì 24 alle 19, al teatro l’Avogaria, sarà la volta invece di “Casanova, Goldoni e il Sacro Graal, una commedia de copa e de spada” di Antonella Barina. Una leggenda vorrebbe la mitica e miracolosa coppa del Graal nascosta dentro al trono di San Pietro, nel Sestiere di Castello. La ricerca del Graal ispira stavolta i personaggi di Goldoni e Casanova, riportati a Venezia nei testi teatrali sempre diversi che Antonella Barina, ideatrice del percorso, scrive appositamente ogni anno per il Carnevale di Venezia. Lo spettacolo verrà replicato nella sala teatro del Cafè Sconcerto, venerdì 25 alle 20.30.
Alla Scuola Grande San Giovanni Evangelista venerdì 25 alle 17 tocca a “Smanie per la moda”, un appuntamento che unisce la cultura della moda e il più famoso dei commediografi veneziani: Carlo Goldoni. La Compagnia teatrale la Bautta presenta la moda del 1700 raccontata con le parole di Carlo Goldoni. Una commedia scritta e diretta da Raffaele Dessì, Costumi Francesco Briggi per Atelier Pietro Longhi. I saloni della Scuola Grande San Giovanni Evangelista ospiteranno una commedia originale che nasce dall’unione di diversi estratti di opere del Goldoni sul tema della moda, elemento fondamentale per delineare i caratteri degli indimenticabili personaggi goldoniani. Gli abiti non solo vengono descritti nelle indicazioni registiche, ma spesso diventano protagonisti di intere commedie: “Le smanie per la villeggiatura” ruotano attorno al guardaroba dei due protagonisti, la “bona mare” non perde occasione per riprendere il figlio che maltratta i suoi vestiti, per poi comprargliene di nuovi pur facendo sacrifici, e nei “Rusteghi” le differenze di ruolo dei protagonisti nella società veneziana sono delineate dal loro abbigliamento. Traendo spunto dalle numerose messe in scena per cui l’Atelier Pietro Longhi ha fornito i costumi, Dessì ha pensato di unire diverse commedie mettendo in risalto una caratteristica fondamentale del Goldoni, il suo riportare la vita quotidiana, una realtà possibile, sui palchi italiani e francesi. La scena ruoterà attorno a Carlo Goldoni, l’innamoratissima moglie Nicoletta Conio e i loro padroni di casa, i signori Centani.
All’Auditorium del Distretto M9, alle 17, venerdì andrà in scena “L’Atlante delle Città”, uno spettacolo liberamente ispirato a Le Città Invisibili di Italo Calvino, che si sviluppa attorno ad una macchina scenica che si apre e si trasforma sotto gli occhi dei bambini diventando aereo ad elica, bicicletta, lanterna magica, atlante di città dove si nascondono storie, personaggi, racconti, immagini, disegni: figure di un film che inizia e si svela lentamente. Appaiono così le città invisibili, infilate nei cassetti, tra sportelli e nascondigli, città capovolte, immerse nell’acqua, ricamate di carta, ritagliate nel rame, costruite di corda e di spago, appese a fili sottili e trasportate da cigolanti carrucole. Si assiste allo spettacolo seduti sotto una tenda, una tenda del deserto che rende intensa e suggestiva la partecipazione dei bambini che si trovano così, a viaggiare assieme a Marco Polo, viaggiatore solitario del nostri giorni, un po’ assente e stralunato che parla in rima.
“Alfredo e Violetta” saranno invece i protagonisti dell’opera rappresentata venerdì e sabato alle 19 e domenica alle 16 al Teatro Goldoni. Rezo Gabriadze, maestro di poesia e humour, racconta la sua ultima storia d’amore ispirandosi al romanzo di Alexandre Dumas La Dame aux camélias e all’opera di Giuseppe Verdi La Traviata. I personaggi di Alfredo e Violetta rivivono così nella Tbilisi degli anni ’90. Alfredo è un astrofisico rifiutato da Violetta, che si allontana dalla sua città per partecipare ad un simposio in Italia. In Georgia scoppia la guerra civile mentre lui è ancora lontano e gli diventa impossibile tornare in patria. Alfredo è così obbligato a mantenersi cantando in strada; il suo pezzo forte è naturalmente Tbiliso, la nostalgica canzone in omaggio alla sua città natale.
Al Teatro Aurora, alle 20.30, venerdì 25 toccherà a “Venezia Millenaria”. Lo spettacolo è pensato per festeggiare i 1600 anni di Venezia raccontando le sue storie, leggende, canzoni e aneddoti che rendono la città uno spazio vivo: cortigiane, capitani da mar, imperatori, gente comune e storie che viaggiano sul filo delle onde. A raccontarcele saranno proprio le Maschere della Commedia dell’Arte che rappresentano la storia della città. Tramite uno strano ballottaggio estratto dal pubblico le maschere vi porteranno a spasso nel tempo e nella città più bella del mondo. Repliche sabato e domenica alle 17 in Auditorium Santa Margherita.
Il fine settimana, sabato 26 e domenica 27, il duo comico “Carlo & Giorgio” festeggerà sul palco del Teatro Corso di Mestre 25 anni di carriera. Uno spettacolo in “special edition” per il Carnevale di Venezia a suon di risate sulla scia delle loro gag più famose.
Per informazioni e prenotazioni: www.carnevale.venezia.it.