Il mondo del calcio piange “el Pibe de Oro”

Dopo un delicato intervento chirurgico alla testa Diego Armando Maradona è morto per un arresto cardio-circolatorio all’età di 60 anni nella sua casa di Tigres in Argentina.

 

L’uomo, campione geniale in campo ma sregolato e stravagante nella vita, ha giocato la sua ultima partita mercoledì 25 novembre alle ore 13.02 (ora argentina, le 17.02 in Italia) nella sua casa di Tigres, zona alla periferia di Buenos Aires, dove stava trascorrendo il periodo di convalescenza a seguito di un delicato intervento chirurgico al cervello.

La notizia immediatamente ha fatto il giro del mondo creando commozione e stupore nell’ambiente calcistico mondiale.

La sua è stata una carriera ricca di successi e di riconoscimenti militando nei suoi venti anni di carriera (dal 1976 al 1996) nei più prestigiosi club calcistici mondiali dal Boca Juniors, sua squadra del cuore, al Barcellona, al Napoli, al Siviglia, al Newell’s Old Boys.

Questi i dati ufficiali della sua attività calcistica: 483 presenze in match ufficiali, 255 reti segnate.

Con la nazionale Argentina, in cui assicurò 91 presenze e segnò 24 reti, vinse nel 1986 a Messico ’86 il mondiale di calcio. Con il Napoli, con cui ha giocato dal 1984 al 1991, ha vinto due scudetti nei campionati ’86-’87 e ’89-’90, una coppa Italia nel campionato ’86-’87, una coppa Uefa nel campionato ’88-’89 e una supercoppa Italiana nel ’90. Con il Barcellona, con cui ha giocato dal 1982 al 1984, ha vinto la Coppa del Re e la supercoppa di Spagna nel 1983.

Nel 2000 la Fifa gli ha assegnato, a pari merito con Pelè, il premio di Miglior calciatore del XX secolo.

Nel 1995 ha ricevuto da France Football il pallone d’oro alla carriera.

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